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domenica, Maggio 28, 2023

Periodico web e cartaceo dell'Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria. Anno 76

N.2 - MARZO-APRILE 2023

Crediti incagliati: richiesto incontro con Prefetti, Parlamentari e Sindaci

CNA, nell’ambito di una mobilitazione nazionale e di concerto con tutte le associazioni economiche del comparto costruzioni e i sindacati dei lavoratori, ha scritto una lettera, indirizzata ai Prefetti, ai Parlamentari e ai Sindaci del Piemonte contro la sottovalutazione del problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi che il Decreto legge 11/2023, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio, non risolve.

La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una misura resa ora possibile anche dal recente Manuale Eurostat del 1° febbraio 2023, che ha fatto definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato. Secondo Eurostat, infatti, il pregresso è già interamente conteggiato nel deficit italiano. Per sbloccare i crediti pregressi, bisognerebbe però prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende, ma soprattutto consentire immediatamente agli istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal Decreto legge approvato dal Governo. Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel Dl, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi.

Il decreto approvato, inoltre, blocca la cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i cantieri di ristrutturazione ancora non avviati alla data del 17 febbraio. Sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la risoluzione del blocco dei crediti pregressi, è necessario aprire al più presto un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi. E’ stato quindi chiesto un incontro per una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto-legge 11/2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare.

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