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domenica, Dicembre 8, 2024

Periodico web e cartaceo dell'Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria. Anno 78

N.6 - NOV - DIC 2024

Investire sui giovani per il futuro dell’Italia: la ricetta della CNA all’Assemblea di Roma

L’Assemblea nazionale 2024 della CNA ha dato voce ai giovani, tema a cui l’Associazione ha dedicato interamente il suo evento che si è svolto all’Auditorium del Massimo a Roma, in zona Eur lo scorso 15 novembre. Un confronto aperto e sincero che ha proposto le testimonianze di otto tra piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti di piccole imprese. Burocrazia, accesso al credito, formazione e passaggio generazionale i temi affrontati negli interventi. Ma si è parlato anche di coraggio per aprire una nuova attività da zero, come raccontato dal fotografo Marco Cavarischi che ha dato vita a una società seguita passo passo dalla CNA. Ricca di speranza nel futuro la testimonianza di Valentina Liberatore che per fondare la sua start up ha potuto contare sul supporto dei Confidi e di CNA.

Il tema della formazione è stato invece al centro degli interventi di Veronica Comez, studentessa in marketing orientato alla moda all’Itis di Fermo, e di Ebranadel Samir Gadelsayed, studente egiziano di elettrotecnica al quarto anno dell’Istituto Salesiano Don Bosco del Cairo, nell’ambito del progetto della CNA legato ai “corridoi professionali”, dedicati alla formazione di giovani nei loro Paesi di provenienza, per contribuire a colmare la cronica carenza di manodopera. La testimonianza di Matteo Angelantoni è stata l’occasione per descrivere il passaggio generazionale in un’officina meccanica, in cui avviene quotidianamente il confronto tra due generazioni con uno sguardo al futuro ma tenendo sempre ben salde le radici da cui tutto è partito. Jessica Geca e Giulia Latini sono invece dipendenti di due piccole imprese artigiane descritte non come un semplice luogo di lavoro, ma come una seconda famiglia che ha da subito creduto e investito su di loro.

A concludere il talk la toccante testimonianza di Sebastiano Puglisi, proveniente dalla comunità di San Patrignano, altro progetto seguito dalla CNA per dare una seconda possibilità a chi ha avuto in passato problemi di dipendenza, favorendo il loro inserimento nelle piccole imprese, luoghi familiari e protettivi. Giovani, lavoro e imprese sono stati i temi principali della relazione del Presidente Dario Costantini all’Assemblea annuale indicando in apertura la necessità di aggiornare la legge quadro dell’artigianato dopo 40 anni. Costantini ha sottolineato che la grande emergenza “è l’inverno demografico”. Soltanto negli ultimi 10 anni abbiamo perso 2 milioni di giovani tra i 20 e i 40. Sono 300mila i giovani che hanno lasciato l’Italia e sono quasi 2 milioni i ragazzi che non studiano e non lavorano. “L’artigianato, le medie, le piccole e le microimprese costituiscono una forza del tessuto economico del Paese e si contraddistinguono anche come eccellenze nei mercati globali”.

Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il suo audiomessaggio indirizzato al Presidente nazionale CNA, Dario Costantini, in occasione dell’Assemblea nazionale della Confederazione che si è tenuta a Roma, all’auditorium del Massimo. Il tema dei giovani e del loro ingresso nel mercato del lavoro è strategico. Nei prossimi 5 anni, ha ricordato la CNA, le micro e piccole imprese devono assumere 1.7 milioni di lavoratori tra turn-over e aumento degli organici. “È nostro dovere dare risposte alle imprese” ha aggiunto Costantini indicando che l’anno scorso “abbiamo raggiunto le 2 milioni di ore di formazione per mestieri sempre più avanzati tecnologicamente”. Il Presidente CNA ha quindi annunciato a breve la firma di un protocollo con il Ministero dell’Istruzione e del merito per sensibilizzare i giovani verso il lavoro artigiano. “Stiamo realizzando in Egitto il primo progetto europeo sui corridoi professionali per l’artigianato con la collaborazione dei ministeri degli esteri, dell’interno, del lavoro e dell’Unione europea”. CNA inoltre ha sottoscritto due protocolli “con la Comunità di Sant’Egidio e con quella di San Patrignano per l’inserimento di giovani svantaggiati nelle nostre aziende, luoghi familiari e protettivi”. Il Presidente ha poi parlato dei temi europei. “La creazione di un mercato unico europeo dell’energia dovrà essere una delle priorità della nuova legislatura europea” ha sottolineato Costantini, indicando che i costi energetici rappresentano un grave handicap per la competitività.

“Le nostre imprese pagano l’energia il 30% in più della europea, il 50% in più dei concorrenti francesi e il 60% di quelli spagnoli”. È urgente ridurre il differenziale. Costantini poi si è soffermato sulla transizione green indicando l’esigenza che deve marciare insieme alle politiche industriali: “Siamo favorevoli alla transizione, ma la crisi dell’automotive, le norme sul packaging rendono evidente l’urgenza di rivedere profondamente la programmazione della transizione green sulla quale si è concentrata un terzo della produzione normativa europea nella precedente legislatura con 150 atti e documenti. Tante norme ma poco tempo e insufficienti sostegni economici”.

Infine, dossier di attualità con la legge di bilancio. “È necessario semplificare Transizione 5.0 e avviare un tavolo per il riordino dei bonus casa” ha detto Costantini. “Siamo state una delle rare voci a sostenere l’intenzione del Governo di modificare il Pnrr”. Transizione 5.0 incorpora il nostro progetto per favorire l’autoproduzione di energia ma “occorre renderla più agevole e più longeva perché 18 pratiche burocratiche sono troppe per una piccola impresa”. “Inoltre attendiamo la messa a terra dei 300 milioni di euro a fondo perduto previsti da Repower Eu per sostenere l’autoproduzione delle piccole imprese”. Costantini ha poi indicato l’esigenza di aprire un tavolo di confronto per il riordino dei bonus casa, sottolineando il rilevante impatto sull’economia e sull’ambiente. Infine, Costantini ha confermato la contrarietà all’obbligo di assicurazione per le imprese contro i rischi catastrofali: “La risposta a chi ha subito, per l’ennesima volta, danni alluvionali non può essere di certo una assicurazione obbligatoria, di cui non si conoscono condizioni e prezzi, ma si sa solo che per ogni 100 euro di polizza, 22.25 euro andranno nelle casse dello stato”.

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